Quis custodiet ipsos custodes? mercoledì 8 ottobre 2014
Posted by andy in Politica.Tags: abuso di potere, irresponsabilità, mancanza di controllo, mancanza di responsabilità
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Una tra le tante notizie che si leggono ormai sui giornali mi ha dato lo spunto per rispolverare questa antica frase: ‘chi controlla il controllore?’
In origine (e sono passati quasi due millenni), l’accezione era: ‘chi ha il potere di controllare chi ha il potere?’.
Oggi, in Italia, il significato si è completamente ribaltato: chi è che ha il potere di fare in modo che chi ha il potere lo eserciti?
In sostanza, una buona parte dei nostri guai deriva dal fatto non tanto dagli abusi di potere, ma dal mancato controllo che ha lo scopo di impedire, o almeno limitare, tali abusi.
… c’è chi si stupisce della quantità di incidenti … lunedì 3 novembre 2008
Posted by andy in Miglioramento.Tags: buon senso, impunità, incidenti, incremento, irresponsabilità
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Continua il bombardamento di notizie nei giornali e telegiornali italiani sulla quantità di incidenti mortali.
La cosa più triste è che tutti si stupiscono del fatto che la quantità di controlli e di patenti ritirate non sortiscano alcun effetto.
Rattrista anche il fatto che nessuno provi ad azzardare qualche ipotesi sulle reali cause del problema: nonostante il deterrente infatti gli incoscienti cocntinuano ad imperversare.
A parer mio, i motivi sono principalmente due:
- per quanto uno le combini grosse, la Giustizia in Italia fornisce adeguate garanzie di farla franca, con danni minimi, eventualmente pagando (vedi il recupero dei punti sulla patente ‘comprando’ un corso in una scuola guida);
- il fatto che il codice della strada si sia ridotto ad un pugno di regole: limiti di velocità (leggi: autovelox) e, recentemente, i controlli sulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Per il resto siamo nel far west: non esistono più sanzioni per nient’altro: sostanzialmente si è perso il buon senso.
A parer mio, è molto meno pericoloso andarsene a 180 all’ora su un’autostrada deserta che a 50 (rispettando i limiti di velocità) in prossimità di una scuola.
Un mio conoscente che ha vissuto per un anno in America mi raccontò un episodio che ancora ricordo: un suo amico venne multato alle tre di mattina per aver parcheggiato l’auto invadendo per una trentina di centimetri un passo carraio. E non in centro a New York: era una di quelle piccole cittadine sperdute, con quattro gatti di abitanti.
Il guaio è che in Italia tutti pensano ‘… e se succedesse a me …?‘ (ovviamente non il fatto di essere investiti sulle strisce pedonali, ma di essere gli investitori), e quindi promuoviamo e votiamo una politica del permissivismo e del buonismo, per cui alla fine la vera vittima è colui o colei che causa l’incidente.
Per non parlare dei soldi che buttiamo stipendiando politici che passano il loro tempo a fare leggi che inaspriscono le pene per reati che non verranno mai puniti.
E allora cosa occorre: come accennavo, in primo luogo occorre recuperare il buon senso; visto che i cittadini fanno fatica a ricordarsi cosa sia, è responsabilità delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario nel complesso recuperare il proprio (sono anche pagati per farlo), e di trasmetterlo ai cittadini.
L’incosciente che passa con il rosso o non si ferma agli attraversamenti pedonali per la fretta smetterà di farlo se sarà certo di essere fermato e trattenuto per dei controlli per una buona mezz’ora; anche il più stupido dopo un po’ imparerà a fare 2+2.
E via di seguito con tutte le altre infrazioni, ma sempre utilizzando il buon senso, che è quella caratteristica che a parer mio in passato ha positivamente contraddistinto gli italiani nel mondo.