Tempesta Wikileaks venerdì 3 dicembre 2010
Posted by andy in Information Security, Internet e società.Tags: coscienza, Etica, immagine pubblica, opinioni riservate, riservatezza delle informazioni, Wikileaks
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La recente pubblicazione di un’altra vagonata di documenti riservati su Wikileaks (attualmente irraggiungibile: probabilmente è in corso un nuovo attacco informatico per renderne inaccessibili i contenuti) ha sollevato considerazioni e contestazioni di mille tipi diversi, tra cui quelle sulla sicurezza delle informazioni, sulla loro protezione, sull’incapacità di proteggerle, etc.
Indipendentemente dai contenuti, credo che qualche semplice considerazione dovrebbe emergere:
1) le parole sono potenti: vano utilizzate con attenzione (parafrasando Edoardo Sanguineti);
2) verba volant, SCRIPTA MANENT;
3) l’informazione, se la tieni per te non è informazione, e se la trasmetti ad altri, non è più tua (e non ne hai più il controllo);
4) per quanto tu faccia per proteggere le informazioni, sia tu sia i sistemi che utilizzi contengono bugs e possono fare errori, ed anche se non lo sai, qualcuno sta già provando a sfruttarli.
In conclusione, è inutile scandalizzarsi per l’opinione negativa che altri hanno di noi, se il messaggio e l’immagine che diamo di noi è tale da darvi adito.
Ritengo che un contributo positivo di Wikileaks sia quello di dare a chi si comporta male il messaggio che non può più nascondersi a lungo: ciò che si fa, se si utilizzano veicoli informatizzati (la Rete, la telefonia, etc.), viene inesorabilmente tracciato, ed altri vi potranno fare accesso, per motivi differenti da quelli che noi auspichiamo.
Un grande ‘Grande Fratello’? Forse.
L’importante è avere la coscienza a posto e non fare nulla di cui possiamo un giorno doverci pentire.
A proposito: sulla veridicità delle informazioni, nessuno mi pare abbia contestato l’autenticità dei documenti. Si può discutere sulla rispondenza alla realtà delle opinioni trasmesse nei messaggi, ma trattandosi di opinioni … in ogni caso non nascono dal nulla.