degli androidi militari, della loro etica, e delle leggi della Robotica mercoledì 3 dicembre 2008
Posted by andy in Etica, pensieri.Tags: androidi militari, Asimov, codice etico, esercito, Etica, guerra, guerra pulita, leggi della robotica
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È da tempo che si sviluppano progetti militari per la realizzazione di mezzi ed androidi che possano condurre in autonomia azioni di guerra.
Si potrebbe pensare che si sia capito che la vita umana valga più di una macchina, o semplicemente che i soldati e le loro famiglie sono anche elettori e cittadini che sostengono i costi ed i lutti derivanti dalla guerra.
Il fatto è irrilevante; ora l’attenzione si va concentrando sull’immagine. La guerra pulita non si riesce a fare, e sostituendo gli esseri umani con delle macchine, si sta pensando di dotare queste di istruzioni specifiche per evitare cattivi ritorni di immagine (e cioè di fare vittime tra i civili).
Asimov ha visto lontano, ed ora stanno maturando i tempi per limitare le potenzialità che stiamo dando alle macchine.
Il problema ora sta nel definire ciò che può considerarsi etico o antietico.
Se l’etica significa poter uccidere le persone (più o meno armate, ma questo è quasi un dettaglio) che stanno dall’altra parte della barricata, ove si presume che un lato sia per definizione più buono dell’altro, significa che si riconosce a qualcuno (in questo caso al presidente degli Stati Uniti, ma più in generale a qualunque ‘capo’) una superiorità sugli altri esseri tale da poter decidere cosa sia etico (a spses di altri), anche in contrasto con il parere degli ‘altri’.
Sicuramente verrà inserita una legge orientata alla sopravvivenza della macchina, a discapito del ‘nemico’, e questa sarà superiore all’abbigliamento civile o militare dell’avversario umano: nessuno vorrà spendere soldi per un robot che si lascia distruggere da una persona in abiti civili ma con una bomba in mano.
Finché ci sarà qualcuno (ed implicitamente i suoi elettori) che si arrogherà il diritto di poter decidere quali siano i cattivi da uccidere, ci troveremo con una legge etica ‘personalizzabile’ da chiunque, e quindi di fatto non universale.
A proposito: evidenzio che stiamo parlando di cose anche vecchiotte: anni fa si scoprì che missili di produzione francese e venduti credo ai palestinesi (potrei sbabliarmi sugli attori, ma vi prego di prestare attenzione al concetto, e non ai nomi), non scoppiavano quando lanciati su Israele.
In pratica il produttore aveva già insegnato ai missili quali erano i buoni e, per esclusione, quali invece non lo erano.