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Una nuova primavera per l’Italia martedì 19 agosto 2008

Posted by andy in Miglioramento.
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Sento un’aria di primavera …

… è ancora presto …

sono solo le prime avvisaglie, piccoli segni …

eppure le cose stanno cambiando.

Mai come ora ho percepito segni di sintesi tra destra e sinistra, una voglia di unire i propri modi di vedere il mondo così che il risultato sia migliore del valore e degli ideali delle parti.

L’immobilismo a cui ci siamo rassegnati, dietro a cui ci siamo forse nascosti, sta per cedere il passo ad una rivoluzione, anzi ad una evoluzione, per noi epocale.

Si parla finalmente di parità di opportunità e di meritocrazia, invece che di cliientelismo e di appiattimento degli obiettivi.

Invece che dover i migliori rassegnarsi al minimo impegno, per non pestare i piedi ai vicini e per non veder riconosciuti i propri sforzi ed i propri meriti, sentiamo finalmente parlare di elevare tutta la scuola ai livelli delle migliori, per dare a tutti il miglior punto d’appoggio per dare il proprio contributo a creare la leva che solleverà il mondo.

Chi ci ha governati fino ad ora, e che forse crede ancora di farlo, è ormai tagliato fuori dall’evoluzione.

Sono le ultime cartucce, quelle che stanno sparando: se non si rassegneranno loro al cambiamento dei tempi, lo farà mamma natura, che a tutti concede poco tempo, ed il tempo della nostra gerontocrazia sta, per forza di cose, finendo.

Sento nuove leve, nella politica: persone giovani, che fanno politica per passione e non per professione familiare, fin dall’età della scuola; sono persone che guardano in faccia i problemi, invece che cercare di modellarli su un’ideologia ormai fossile e fuori dal tempo che l’ha generata.

E dal triste periodo che l’Italia ha affrontato e subito e, a parer mio, incoscientemente voluto ed accettato, vedo una fenice risorgere, riportando alle persone l’orgoglio di essere italiani e la voglia di dare il meglio di sé stessi, anche soltanto attraverso un voto pensato e ragionato, per la costruzione di un futuro migliore per i nostri figli e per il mondo.

Mi auguro che dall’esperienza vissuta e sofferta gli italiani inizino finalmente a sentirsi un popolo, e non solo una nazione.

Non abbiamo niente: dobbiamo importare tutto; di nostro abbiamo soltanto il turismo e la nostra bellissima testa, modellato in millenni di storia sulla fusione di tutte le culture dell’est e dell’ovest, del nord e del sud del mondo.

Siamo a parer mio secoli più avanti degli altri paesi in quanto a comprensione dell’umanità e dell’essenza stessa dello spirito politico, antico retaggio dei greci e dei romani, che ci hanno lasciato come eredità viva in mezzo a tanti ruderi antichi, e mai vecchi.

Abbiamo la responsabilità di unificare il mondo, mediando tra le diverse culture e gli interessi economici dei colossi contrapposti, che tutti ci vorrebbero comperare, ma così facendo spostano il confronto tra le diverse culture dal loro paese, qui a casa nostra.

Il mio migiior augurio è che tutti riscoprano lo spirito della nostra Costituzione, leggendola magari un capitolo alla volta, la sera, prima di addormentarsi, e di quanto rappresenti la nostra Bandiera, in termini di libertà e di diritti a noi e non ad altri concessi.

E che da queste ceneri si impari qualcosa da trasmettere alle future generazioni, per non ripetere i nostri errori.