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Intel, l'”Anti-Theft 3.0″ e warfare mercoledì 22 dicembre 2010

Posted by andy in Information Security, Internet e società, tecnologia.
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Già nel 2009 circolavano informazioni su questa ‘capacità di suicidarsi’ in fase di implementazione nei processori della Intel.

La cosa si sta riproponendo, con una più ampia audience, suscitando timori e paure nei più, che si preoccupano, più o meno giustamente, del controllo e del potere che un ente terzo si riserva sui prodotti che noi acquistiamo.

Un problema analogo si era posto con i chip di DRM.

Ma mentre le ragioni per i chip per il DRM sono ovvie (le major vogliono proteggere i propri investimenti ed i propri incassi), quelle per la feature Anti-Theft sono meno evidenti.

È vero che può essere utilizzata in caso di furto del nostro laptop, o anche di un server, ma il numero di casi in cui questo accade, ed in cui il valore dei dati trafugati è veramente significativo, è assolutamente ridicolo e tale da non giustificare gli investimenti per l’implementazione della funzionalità in hardware e per la modifica dei sistemi operativi che intendono supportare la funzionalità.

Forse la ragione è un’altra (a pensar male si fa peccato, ma in genere non si sbaglia), e qui entriamo nel tema del warfare:

tenendo conto che i processori Intel sono in buona parte dei computer venduti in tutto il pianeta (inclusi il Medio Oriente, la Cina, la Corea, …) se il governo degli Stati Uniti si tiene in mano la ‘chiave per l’autodistruzione’ di tutti questi computer, tiene per i ‘gingilli’ i sistemi informativi di tutti questi stati (oltre che quelli di tutti gli altri stati del pianeta, naturalmente, ma questi possono fare finta di niente, pensando di stare dalla parte dei ‘buoni’).

Infatti praticamente tutti i sistemi informativi che sono composti di PC, laptop, server, e non si sa da quanti apparati di rete basati su tali microprocessori.