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ACTA, alt tedesco martedì 14 febbraio 2012

Posted by andy in Information Security, Internet e società.
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Dopo Polonia e Repubblica Ceca, tocca alle autorità tedesche rimandare il sì al processo di ratificazione del trattato globale anti-contraffazione (ACTAAnti-Counterfeiting Trade Agreement).

Siglato a Tokyo dall’Unione Europea, l’accordo internazionale anti-contraffazione subirà così una nuova battuta d’arresto.

La lobby mondiale dei contenuti, unita alla volontà dei governi di controllare l’informazione e di poter mettere il bavaglio alle fonti libere dell’Informazione si sta scontrando contro delle ‘crisi di coscienza’.

È di poco tempo fa l’incredibile evento che una ventina di senatori statunitensi ha dovuto ritirare un’equivalente proposta (SOPA/PIPA) a causa di una sollevazione mondiale della Rete, che ha coinvolto i più grandi attori tra cui i più importanti motori di ricerca e perfino Wikipedia.

Un trattato che è stato predisposto segretamente in un percorso durato anni tra lobby dei contenuti e delle comunicazioni e governi, su scala mondiale, ha iniziato a mostrare le prime crepe grazie ai leaks delle prime bozze del documento.

Una volta divenuto pubblico, il documento ha sollevato l’attenzione mondiale per le sue gravissime implicazioni per la futura libertà dell’informazione, e tutto sommato ha anche messo i governi nazionali di fronte al fatto di dover (e ribadisco: dover) recepire una legge senza essere stati coinvolti nella sua preparazione e discussione (questo forse è più un atteggiamento difensivo per non entrare troppo in conflitto con i propri elettori).

Ora, in molti si chiedono perché questo trattato dovrebbe essere ‘il male’, pensando che gli unici detrattori sono coloro che vogliono poter proseguire a scaricare illegalmente contenuti protetti da diritto d’autore.

Ma in questo trattato c’è molto di più: la possibilità per chiunque, privato od organizzazione di richiedere l’oscuramento di un sito sulla semplice autocertificazione di una (presunta) violazione di un proprio diritto d’autore.

Ed il tutto senza passare attraverso la Giustizia, senza un terzo imparziale che verifica l’effettiva violazione della legge.

A peggiorare la cosa si deve aggiungere la responsabilizzazione degli intermediari: il che significa che carrier, motori di ricerca, piattaforme di blogging, siti social, etc. potrebbero essere a loro volta coinvolti ed oscurati nel caso non intervengano attivamente nella rimozione od oscuramento dei contenuti segnalati.

Questo significa che le major potrebbero richiedere l’oscuramento di Google in quanto mediatore tra l’utente ed i contenuto, o di Twitter …

L’implicazione è ovvia: chiunque voglia oscurare un sito ‘scomodo’ deve solo cercare un possibile contenuto su cui può, in qualche forma, reclamare un diritto, e richiedere l’oscuramento del sito; in caso di rifiuto, il reclamante può anche risalire ai mediatori dell’informazione (piattaforma di blogging, motore di ricerca, etc.), DNS, etc. di fatto tagliando fuori dalla rete i contenuti.

Stiamo quindi per passare da un sistema in cui si è innocenti fino a prova contraria ad uno in cui siamo colpevoli fino a prova contraria, con l’aggravante che questo ribaltamento di responsabilità mette la parte più debole nella condizione di dover affrontare costi sproporzionati per far valere i propri diritti, e senza la possibilità di poter recuperare il danno derivante dall’oscuramento dei propri contenuti.

Inoltre, per far risparmiare i soldi ed i tempi della Giustizia ai pochi detentori dei diritti, si modifica la legge in modo da non dover più neppure far intervenire la Giustizia nelle questioni di diritto.

È una follia, e sono convinto che non passerà mai (sono un inguaribile ottimista), ma anche dovesse passare, questa legge si ritorcerà immediatamente contro chi l’ha promossa: ogni frase, ogni nota, ogni immagine pubblicata in Rete (e non) dalle major, dai politici, etc. verrà immediatamente sottoposta al vaglio, ed ogni riutilizzo, anche casuale, di materiale preesistente porterà ad una (lecita) richiesta di oscuramento dei siti coinvolti, con un danno incredibile, sia economico, che di immagine, che di limitazione della libertà di espressione.

Il virus del controllo dell’informazione non metterà in ginocchio la Rete: si svilupperanno immediatamente i necessari anticorpi per eliminarlo.

A tal proposito per l’11 Febbraio è stata promossa una protesta mondiale contro ACTA.