Diritto all’oblio – prima e, soprattutto, dopo martedì 5 giugno 2012
Posted by andy in Etica, Internet e società.Tags: diritto all'oblio, eredità dei dati del defunto, privacy dopo la morte
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Sul diritto all’oblio si è detto molto, e la questione è ancora aperta.
Volendo riassumere in poche parole, si disquisisce sul fatto che sia corretto o meno, e se sia un diritto o meno, il consentire di rimuovere da Internet, in modo irreversibile, informazioni sulle persone che i proprietari ritengono lesive della propria immagine, dopo un ragionevole periodo di tempo.
In effetti, Internet può trasformarsi in una ‘fedina penale’ che non può, ad oggi, essere ripulita nonostante si sia scontata qualsiasi pena.
Ma questo vale per i vivi e per la loro reputazione digitale.
Ma dopo la morte? Il diritto all’oblio resta un diritto del defunto?
Pongo quindi la seguente questione: le informazioni pubblicate da una persona possono essere ereditate al momento della sua morte?
Se nelle mie ultime volontà disponessi la rimozione di tutti i contenuti che mi riguardano, questso diritto dovrebbe essere applicato anche dai miei posteri, anche contro la loro volontà, contro il diritto di cronaca, contro il diritto alla memoria degli altri?
In sostanza, il mio io digitale deve morire con me, o può essere reclamato (ed anche posseduto) dai miei eredi?
Ed in questo caso, i miei eredi possono reclamare le mie password per accedere ai miei contenuti ancora non divulgati (OK, questa è un’altra questione: si tratta di decidere se considerare o meno i miei contenuti in rete, anche se protetti, come un valore ereditabile, alla stregua di un manoscritto inedito).
Richiedere (o forzare) le mie password dopo la mia morte dovrebbe essere considerato come una violazione della mia privacy? E di conseguenza, viene da chiedersi: un morto ha diritto alla privacy tanto e quanto i vivi?
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