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Wikileaks e la morale venerdì 24 dicembre 2010

Posted by andy in Information Security, Internet e società.
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Negli ultimi mesi è successo e si è detto di tutto sulle pubblicazioni di Julian Assange su WikiLeaks.

Il mondo della politica e della diplomazia si è difeso come ha potuto, avvalendosi dei canali ufficiali e della stampa.

A stretto giro di posta ha seguito il mondo della finanza, con le banche che hanno iniziato a fare terra bruciata intorno al sistema di finanziamento dell’organizzazione.

Alcuni iniziano a porsi il problema di cosa fare con informazioni riservate (o potenzialmente riservate), nel caso queste vengano trovate (non trafugate).

Se uno “trova” una borsa con dei documenti importanti, come deve comportarsi? Restituirli, se possibile, al legittimo proprietario, portarli alla polizia o consegnarli ad un giornale perché li pubblichi? O restituirli dopo averli fotocopiati? La sottrazione di informazioni, seppur in nome della trasparenza, è lecita?

Se poi i documenti risultano illegalmente trafugati, l’approccio corretto sembra essere quello di restituirli.

Ma se questi documenti contengono notizia di un reato più grave? Restituirli significherebbe di fatto essere complici di chi vuole occultarne le prove.

Nel caso specifico, a puro titolo di esempio, mettere sotto controllo l’ONU ed intercettarne le comunicazioni è sicuramente cosa grave, molto più grave della semplice diffusione della relativa notizia.

Ma segnalando il reato alla magistratura (in questo caso a quella americana), quanta fiducia posso porre nell’ente inquirente?
Essendo parte dell’organismo che ha commesso il reato, è possibile che venga costretto (o voglia sua sponte) ad insabbiare tutto.

Nel caso dell’ONU, Assange avrebbe potuto informare gli inquirenti di tutti gli stati dell’ONU, ma a questo punto la differenza rispetto a pubblicare tutto su WikiLeaks sarebbe stata veramente minima …

Ultima considerazione (come mi diceva uno mio stimatissimo professore in Università): l’informazione vuole essere libera: se te la tieni per te, allora non è informazione, e se la condividi con qualcuno, non è più tua.

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