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La beneficenza della Microsoft mercoledì 21 gennaio 2009

Posted by andy in Internet e società, Miglioramento.
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Leggo oggi due notizie che riguardano la Microsoft.

Da una parte, la Commissione Europea per l’Antitrust che sta valutando seriamente la possibilità di comminare un’ulteriore sanzione alla Microsoft, oltre alla precedente da 800 M€.

Dall’altra, Microsoft che regala ad una scuola superiore pugliese hardware e software per VOIP e per stupire gli spettatori con effetti speciali, ed accaparrarsi l’approvazione del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione, e del ministro Brunetta in persona.

Mi rendo conto che per molti lettori quanto segue potrà sembrare un’ovvietà, ma non fa mai male avere un punto di vista diverso.

  1. Microsoft finanzia a fondo perduto (fatto da verificare anche nel medio e lungo termine) la realizzazione di qualche progetto pilota;
  2. il risultato alla fine funziona (o perché funziona sul serio, o perché chi deve approvare il collaudo non vuole assumersi la responsabilità di aver sbagliato);
  3. la volta che c’è l’imprimatur di qualche dirigente o politico di turno (questa volta è il turno di Brunetta), si parte con la replica del progetto in altre realtà; a questo punto si scopre che gli altri progetti non sono omaggiati dal finanziatore filantropo, e quindi qualcuno si rimbocca le maniche, e senza sollevare troppo polverone, inizia a rastrellare milioni di Euro per pagare il tutto;

Conseguenze:

  1. con l’esborso di qualche PC e qualche schermo per fare grande effetto, il filantropo di turno ha messo un ipoteca su tutte le future installazioni;
  2. a parte i PC inizialmente regalati, tutti gli altri che dovranno adeguarsi alla nuova infrastruttura dovranno essere sostituiti, perché Windows XP non è più supportato e bisogna per forza comprare Vista, e perché Vista non ce la fà girare sull’hardware esistente;
  3. il contribuente paga;
  4. si condiziona ulteriormente il mercato, condizionando gli utenti che poi a casa propria continueranno a comperare Windows pre-installato, non perché lo vogliono, ma perché non hanno neppure mai visto le alternative;
  5. si è persa l’ennesima occasione per dare spazio a società private ed alle università di realizzare un progetto pilota equivalente, con software libero, che preservi gli investimenti già fatti in hardware e software, e che dia una spinta all’innovazione;
  6. si è persa un’altra occasione per avere un po’ di trasparenza nelle scelte, e soprattutto organismi come il CNIPA o sono stati messi da parte, o non hanno saputo fare il proprio mestiere;
  7. dopo qualche anno il filantropo bussa alla porta del Ministero di turno, e chiede una verifica delle licenze installate; siccome nessuno è in grado di garantire che non ci siano in giro licenze non autorizzate, si provvede all’ennesima sanatoria comprando licenze corporate per mettersi in regola (senza neppure sapere se davvero esistano o meno delle irregolarità).

Mi rendo conto che le considerazioni di cui sopra possano ad alcuni apparire un po’ pesanti, ma sfido chiunque nella PA a tirare fuori dal cilindro direttive e numeri reali in relazione all’agevolazione dell’adozione del software FLOSS nella PA; in particolare:

  • la quantità di licenze client e server installate, per ogni tipo di sistema operativo;
  • le direttive che impongono l’utilizzo di software FLOSS a meno di insormontabili incompatibilità con i servizi da supportare;
  • i costi sostenuti ogni anno per software proprietario;
  • i costi sostenuti per promuovere e sviluppare progetti ed infrastrutture su software FLOSS.

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