i soldi (mal spesi) della befana martedì 13 gennaio 2009
Posted by andy in Miglioramento, vita quotidiana.trackback
La nevicata dell’Epifania, annunciata con giorni di anticipo.
Al punto da invitare tutti ad anticipare il rientro per evitare situazioni critiche.
E la nevicata si è puntualmente presentata, come previsto.
Si ricorrono annunci e supposizioni: le scuole verranno tenute chiuse, o no?
No, Milano è in grado di affrontare con regolarità la sua vita quotidiana, anche con qualche decina di centimetri di neve.
In effetti in passato ce l’ha fatta: perché questa volta non dovrebbe?
Ma il 7 in giro si vede la gente che va a lavorare, le mamme che accompagnano i bambini a scuola, ma … manca qualcosa …
Non si vedono in giro spalatori, non si vedono in giro vigili, non si trovano mezzi pubblici.
Ed anche i custodi dei condomini se la sono presa comoda, e non tutti hanno ripulito la parte di marciapiedi di propria competenza.
…
Venerdì sera, 9 Gennaio: è la notte del lavaggio delle strade; è ovvio che non ha senso ‘lavare’ le strade, ma visto che i cittadini liberano i parcheggi, è l’occasione giusta per far circolare ruspe e spazzaneve, per sgomberare le strade.
Sabato mattina: non è passato nessuno.
Domenica sera, 11 Gennaio, ore 21 circa: vedo personale dell’AMSA che spacca il ghiaccio sui marciapiedi (in realtà soltanto un piccolo tratto su un passo carraio – forse sono stati chiamati da qualche cittadino che ha perso la pazienza).
Nei giorni seguenti leggo dai quotidiani di un numero spropositato di infortuni e ricoveri dovuti al ghiaccio; l’ATM dichiara che il 97% dei mezzi era in circolazione … non si riesce a capire dove, però, visto che nessuno li ha visti …
Qualcuno dà la colpa alla mancanza di sale, quando sa benissimo che il sale serve per impedire la formazione del ghiaccio, e non per rimuovere la neve.
Ed ancora oggi vedo persone anziane, con il loro bastone, con il loro carrello della spesa, camminare in mezzo alla strada, perché i marciapiedi sono inagibili, rischiando ad ogni passo di essere investiti.
C’è chi vuole la testa del sindaco, chi invece lo difende perché la neve era preannunciata e non è colpa sua …
Anni fa, quando ero un po’ più giovane, gli studenti facevano a gara per registrarsi all’AMSA come spalatori, sperando nell’arrivo della neve e di essere richiamati.
Pagavano per 40.000 Lire al giorno … una manna, per uno studente!
E se la notte nevicava, alla mattina presto arrivava la telefonata, ed alle 8 si era già in strada con la pala a ripulire marciapiedi e strade.
Risultato: già in giornata la città risultava accettabile, e soprattutto non si correva il rischio che si formasse il pak polare.
Come può essere accaduta una cosa del genere a Milano?
Qualcuno è stato così furbo da risparmiare sugli spalaneve? O la gestione è stata data in subappalto ad un privato, che ha pensato bene di mandare il proprio personale in ferie proprio all’Epifania, quando ha nevicato?
Qualcuno chiederà i danni a qualcun altro? Probabilmente no, ma anche se fosse, il vero danno è quello dei cittadini, quelli che sono finiti al pronto soccorso, quelli che non si sono rovinati soltanto l’Epifania, ma anche le settimane ed i mesi successivi.
Davvero abbiamo risparmiato?
Se costa spalare la neve quando è fresca, costa molto di più spaccare il ghiaccio che si è formato in seguito non pulendo marciapiedi e strade.
Per non parlare dei costi legati alla sanità, alle giornate di lavoro perdute, ai disservizi legati ai mezzi pubblici inesistenti.
Il management di Milano non ha funzionato; se Milano fosse stata ubicata nel Sahara, e le previsioni avessero dato bel tempo, allora nessuno avrebbe potuto dire niente.
Ma Milano si trova in Pianura Padana, dove in Inverno è normale andare sotto zero, e la neve era stata data per certa da giorni.
Qualcuno si sarà fatto bello trovando fondi per chissà cosa, prelevandoli dalla voce di bilancio per la pulizia delle strade.
Ma questo qualcuno avrà il coraggio di fare i conti e di dichiarare quanto ha realmente speso?
Molto probabilmente no.
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